Tal origine delle città se fusse data per ipotesi (che dentro si ritruova di fatto), ella, per la sua naturalezza e semplicità e per l'infinito numero degli effetti civili che sopra, come a lor propia cagione, vi reggono, dee fare necessità di esser ricevuta per vera. Perché in altra guisa non si può al mondo intendere come delle potestà famigliari si formò la potestà civile e de' patrimoni privati il patrimonio pubblico, e come truovossi apparecchiata la materia alle repubbliche d'un ordine di pochi che vi comandi e della moltitudine de' plebei la qual v'ubbidisca: che sono le due parti che compiono il subbietto della politica. La qual generazione degli Stati civili, con le famiglie sol di figliuoli, si dimostrerà dentro essere stata impossibile.
LXXXIII
Questa legge d'intorno a' campi si stabilisce la prima agraria del mondo; né per natura si può immaginar o intendere un'altra che possa essere più ristretta.
Questa legge agraria distinse gli tre domìni, che posson esser di natura civile, appo tre spezie di persone: il bonitario, appo i plebei; il quiritario, conservato con l'armi e, 'n conseguenza, nobile, appo i padri; e l'eminente, appo esso ordine, ch'è la Signoria, o sia la sovrana potestà, nelle repubbliche aristocratiche.
LXXXIV
È un luogo d'oro d'Aristotile ne' Libri politici ove, nella divisione delle repubbliche, novera i regni eroici, ne' quali gli re in casa ministravan le leggi, fuori amministravan le guerre, ed erano capi della religione.
Questa degnità cade tutta a livello ne' due regni eroici di Teseo e di Romolo, come di quello si può osservar in Plutarco nella di lui Vita, e di questo sulla storia romana, con supplire la storia greca con la romana, ove Tullo Ostilio ministra la legge nell'accusa d'Orazio.
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