CVII
Le genti cominciarono prima delle cittŕ, e sono quelle che da' latini si dissero «gentes maiores», o sia case nobili antiche, come quelle de' padri de' quali Romolo compose il senato e, col senato, la romana cittŕ: come, al contrario, si dissero «gentes minores» le case nobili nuove fondate dopo le cittŕ, come furono quelle de' padri de' quali Giunio Bruto, cacciati gli re, riempič il senato, quasi esausto per le morti de' senatori fatti morire da Tarquinio Superbo.
CVIII
Tale fu la divisione degli dči: tra quelli delle genti maggiori, ovvero dči consagrati dalle famiglie innanzi delle cittŕ, - i quali appo i greci e latini certamente (e qui pruoverassi appo i primi assiri ovvero caldei, fenici, egizi) furono dodici (il qual novero fu tanto famoso tra i greci che l'intendevano con la sola parola dódeka), e vanno confusamente raccolti in un distico latino riferito ne' Princěpi del Diritto universale; i quali perň qui, nel libro secondo, con una teogonia naturale, o sia generazione degli dči naturalmente fatta nelle menti de' greci, usciranno cosě ordinati: Giove, Giunone; Diana, Apollo; Vulcano, Saturno, Vesta; Marte, Venere; Minerva, Mercurio; Nettunno; - e gli dči delle genti minori, ovvero dči consegrati appresso dai popoli, come Romolo, il qual, morto, il popolo romano appellň dio Quirino.
Per queste tre degnitŕ, gli tre sistemi di Grozio, di Seldeno, di Pufendorfio mancano ne loro princěpi, ch'incominciano dalle nazioni guardate tra loro nella societŕ di tutto il gener umano, il quale, appo tutte le prime nazioni, come sarŕ qui dimostrato, cominciň dal tempo delle famiglie, sotto gli dči delle genti dette «maggiori».
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Romolo Giunio Bruto Tarquinio Superbo Princěpi Diritto Giove Giunone Diana Apollo Vulcano Saturno Vesta Marte Venere Minerva Mercurio Nettunno Romolo Quirino Grozio Seldeno Pufendorfio
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