Lo che qui ragionato è una particella della storia dell'idee. Tanto l'origini delle lettere, per truovarsi, si dovevano ad un fiato trattare con l'origini delle lingue!
Del canto e del verso si sono proposte quelle Degnità: che, dimostrata l'origine degli uomini mutoli, dovettero dapprima, come fanno i mutoli, mandar fuori le vocali cantando; dipoi, come fanno gli scilinguati, dovettero pur cantando mandar fuori l'articolate di consonanti. Di tal primo canto de' popoli fanno gran pruova i dittonghi ch'essi ci lasciarono nelle lingue, che dovettero dapprima esser assai più in numero; siccome i greci e i francesi, che passarono anzi tempo dall'età poetica alla volgare, ce n'han lasciato moltissimi, come nelle Degnità si è osservato. E la cagion si è che le vocali sono facili a formarsi ma le consonanti difficili; e perché si è dimostrato che tai primi uomini stupidi, per muoversi a profferire le voci, dovevano sentire passioni violentissime, le quali naturalmente si spiegano con altissima voce; e la natura porta ch'ove uomo alzi assai la voce, egli dia ne' dittonghi e nel canto, come nelle Degnità si è accennato: onde poco sopra dimostrammo i primi uomini greci, nel tempo de' loro dèi, aver formato il primo verso eroico spondaico col dittongo pái e pieno due volte più di vocali che consonanti.
Ancora tal primo canto de' popoli nacque naturalmente dalla difficultà delle prime prononzie, la qual si dimostra come dalle cagioni così dagli effetti. Da quelle, perché tali uomini avevano formato di fibbre assai dure l'istrumento d'articolare le voci, e di voci essi ebbero pochissime; come al contrario i fanciulli, di fibbre mollissime, nati in questa somma copia di voci, si osservano con somma difficultà prononziare le consonanti (come nelle Degnità s'è pur detto), e i chinesi, che non hanno più che trecento voci articolate, che, variamente modificando, e nel suono e nel tempo, corrispondono, con la lingua volgare a' loro cenventimila geroglifici, parlan essi cantando.
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