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      Ora, ritornando dalle leggi alle storie, riferisce Tacito ne' Costumi de' germani antichi che da quelli si conservavano conceputi in versi i prinćpi della loro storia; e quivi Lipsio, nelle Annotazioni, riferisce il medesimo degli americani. Le quali autorità di due nazioni, delle quali la prima non fu conosciuta da altri popoli che tardi assai da' romani, la seconda fu scoverta due secoli fa da' nostri europei, ne danno un forte argomento di congetturare lo stesso di tutte l'altre barbare nazioni, coś antiche come moderne; e, senza uopo di conghietture, de' persiani tralle antiche, e de' chinesi tralle nuovamente scoperte, si ha dagli autori che le prime loro storie scrissero in versi. E qui si facci questa importante riflessione: che, se i popoli si fondarono con le leggi, e le leggi appo tutti furono in versi dettate, e le prime cose de' popoli pur in versi si conservarono; necessaria cosa è che tutti i primi popoli furono di poeti.
      Ora - ripigliando il proposto argomento d'intorno all'origini del verso - al riferire di Festo, ancora le guerre cartaginesi furono da Nevio innanzi di Ennio scritte in verso eroico; e Livio Andronico, il primo scrittor latino, scrisse la Romanide, ch'era un poema eroico il quale conteneva gli annali degli antichi romani. Ne' tempi barbari ritornati essi storici latini furon poeti eroici, come Guntero, Guglielmo pugliese ed altri. Abbiam veduto i primi scrittori nelle novelle lingue d'Europa essere stati verseggiatori; e nella Silesia, provincia quasi tutta di contadini, nascon poeti.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534

   





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