Dove Livio affatto non si fa intendere, perch'esso non intese che ne' senati eroici, quali ritruoveremo essere stati aristocratici, gli re non avevano altra potestà che di criare i duumviri in qualità di commessari, i quali giudicassero delle pubbliche accuse, e che i popoli delle città eroiche eran di soli nobili, a' quali i rei condennati si richiamavano.
Ora, per ritornar al proposito, cotal legge di Tullo in fatti è uno di quelli che si dissero «exempla» in senso di «castighi esemplari», e dovetter esser i primi esempli ch'usò l'umana ragione (lo che conviene con quello ch'udimmo da Aristotile sopra, nelle Degnità: che «nelle repubbliche eroiche non vi erano leggi d'intorno a' torti ed offese private»); e 'n cotal guisa, prima furono gli esempli reali, dipoi gli esempli ragionati de' quali si servono la logica e la rettorica. Ma, poi che furono intesi gli universali intelligibili, si riconobbe quella essenziale propietà della legge: - che debba esser universale, - e si stabilì quella massima in giurisprudenza: che «legibus, non exemplis, est iudicandum».
III
MORALE POETICA.
DELLA MORALE POETICA, E QUI DELL'ORIGINI DELLE VOLGARI VIRTU` INSEGNATE DALLA RELIGIONE CO' MATRIMONI.
Siccome la metafisica de' filosofi per mezzo dell'idea di Dio fa il primo suo lavoro, ch'è di schiarire la mente umana, ch'abbisogna alla logica perché con chiarezza e distinzione d'idee formi i suoi raziocini, con l'uso de' quali ella scende a purgare il cuore dell'uomo con la morale; così la metafisica de' poeti giganti, ch'avevano fatto guerra al cielo con l'ateismo, gli vinse col terrore di Giove, ch'appresero fulminante.
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Livio Tullo Aristotile Degnità Dio Giove
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