D'intorno alla quale pur sopra spiegammo il senso istorico di quel motto:
A Iove principium musæ:
ond'ella come tutte le altre furon credute figliuole di Giove (perché dalla religione nacquero l'arti dell'umanità, delle quali è nume Apollo, che principalmente fu creduto dio della divinità), e cantano con quel «canere» o «cantare» che significa «predire» a' latini.
La seconda solennità è che le donne si velino, in segno di quella vergogna che fece i primi matrimoni nel mondo. Il qual costume è stato conservato da tutte le nazioni; e i latini ne diedero il nome alle medesime nozze, che sono dette «nuptiæ» a «nubendo», che significa «cuoprire»; e da' tempi barbari ritornati «vergini in capillo» si dissero le donzelle, a differenza delle donne, ch'ivan velate.
La terza solennità fu (la qual si serbò da' romani) di prendersi le spose con una certa finta forza, dalla forza vera con la quale i giganti strascinarono le prime donne dentro le loro grotte. E dopo le prime terre occupate da' giganti con ingombrarle coi corpi, le mogli solenni si dissero «manucaptæ».
I poeti teologi fecero de' matrimoni solenni il secondo de' divini caratteri dopo quello di Giove: Giunone, seconda divinità delle genti dette «maggiori». La qual è di Giove sorella e moglie, perché i primi matrimoni giusti ovvero solenni (che dalla solennità degli auspìci di Giove furono detti «giusti»), da fratelli e sorelle dovetter incominciare; - regina degli uomini e degli dèi, perché i regni poi nacquero da essi matrimoni legittimi; - tutta vestita, come s'osserva nelle statue, nelle medaglie, per significazion della pudicizia.
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Iove Giove Apollo Giove Giunone Giove Giove
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