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      Le quali cose tutte appresso saranno pienamente da noi ragionate.
      La dea Giunone comanda delle grandi fatighe ad Ercole detto tebano, che fu l'Ercole greco (perché ogni nazione gentile antica n'ebbe uno che la fondò, come si è nelle Degnità sopradetto), perché la pietà co' matrimoni è la scuola dove s'imparano i primi rudimenti di tutte le grandi virtù; ed Ercole col favore di Giove, con gli cui auspìci era stato generato, tutte le supera; e ne fu detto Heraklés quasi Herakléis, «gloria di Giunone», estimata la gloria, con giusta idea, qual Cicerone la diffinisce, «fama divolgata di meriti inverso il gener umano», quanta debbe essere stata avere gli Ercoli con le loro fatighe fondato le nazioni.
     
      Ma - oscuratesi col tempo queste severe significazioni, e con l'effemminarsi i costumi, e presa la sterilità di Giunone per naturale, e le gelosie come di Giove adultero, ed Ercole per bastardo figliuolo di Giove - con nome tutto contrario alle cose, Ercole tutte le fatighe, col favore di Giove, a dispetto di Giunon superando, fu fatto di Giunone tutto l'obbrobrio, e Giunone funne tenuta mortal nimica della virtù. E quel geroglifico o favola di Giunone appiccata in aria con una fune al collo, con le mani pur con una fune legate, e con due pesanti sassi attaccati a' piedi, che significavano tutta la santità de' matrimoni (in aria, per gli auspìci ch'abbisognavano alle nozze solenni, onde a Giunone fu data ministra l'Iride ed assegnato il pavone, che con la coda l'Iride rassomiglia; - con la fune al collo, per significare la forza fatta da' giganti alle prime donne; - con la fune legate le mani, la quale poi appo tutte le nazioni s'ingentilì con l'anello, per dimostrare la suggezione delle mogli a' mariti; - co' pesanti sassi a' piedi, per dinotare la stabilità delle nozze, onde Virgilio chiama «coniugium stabile» il matrimonio solenne), essendo poi stato preso per crudele castigo di Giove adultero, con sì fatti sensi indegni che le diedero i tempi appresso de' corrotti costumi, ha finor tanto travagliato i mitologi.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
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