Tali ordini la provvedenza (secondo il detto di Dione che noi riferimmo tralle Degnità), non da tiranna con leggi, ma, da regina, qual è, delle cose umane, con costumanze pose allo stato delle famiglie. Perché si truovaron i forti piantate le loro terre sull'alture de' monti, e quivi in aria ventilata e per questo sana; ed in siti per natura anco forti, che furono le prime «arces» del mondo, che poi con le sue regole l'architettura militare fortificò (come in italiano si dissero «rocce» gli scoscesi e ripidi monti, onde poi «ròcche» se ne dissero le fortezze); e finalmente si truovarono presso alle fontane perenni, che per lo più mettono capo ne' monti, presso alle quali gli uccelli di rapina fanno i lor nidi (onde presso a tali fontane i cacciatori tendono loro le reti). I quali uccelli per ciò forse dagli antichi latini furono tutti chiamati «aquilæ», quasi «aquilegæ» (come certamente «aquilex» ci restò detto il «ritruovatore o raccoglitore dell'acqua»), perocché senza dubbio gli uccelli, de' quali osservò gli auspìci Romolo per prender il luogo alla nuova città, dalla storia ci si narrano essere stati avvoltoi, che poi divennero aquile e furon i numi di tutti i romani eserciti. Così gli uomini semplici e rozzi, seguendo l'aquile, le quali credevano esser uccelli di Giove perché volan alto nel cielo, ritruovarono le fontane perenni, e ne venerarono quest'altro gran beneficio che fece loro il Cielo quando regnava in terra. E dopo quello de' fulmini, gli più augusti auspìci furon osservati i voli dell'aquile, che Messala e Corvino dissero «auspìci maggiori» ovvero «pubblici», de' quali intendevano i patrizi romani quando nelle contese eroiche replicavano alla plebe «auspicia esse sua». Tutto ciò, dalla provvedenza ordinato per dar principio all'uman genere gentilesco, Platone stimò essere stati scorti provvedimenti umani de' primi fondatori delle città. Ma nella barbarie ricorsa, che dappertutto distruggeva le città, nella stessa guisa si salvarono le famiglie, onde provennero le novelle nazioni d'Europa; e ne restarono agl'italiani dette «castella» tutte le signorie che novellamente vi sursero, perché generalmente s'osserva le città più antiche e quasi tutte le capitali de' popoli essere poste sull'alto de' monti, ed al contrario i villaggi sparsi per le pianure: onde debbono venire quelle frasi latine «summo loco», «illustri loco nati» per significar «nobili», e «imo loco», «obscuro loco nati» per dir «plebei», perché, come vedremo appresso, gli eroi abitavano le città, i famoli le campagne.
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