Quindi, fondate le città, venne l'universal costume che i matrimoni si contraggono tra' cittadini; e finalmente restò quello: che, ove si contraggono con istranieri, abbiano almen tra loro la religione comune.
Ora, ritornando dal fuoco all'acqua, Stige, per cui giuravano i dèi, fu la sorgiva delle fontane: ove gli dèi debbon esser i nobili dell'eroiche città (come si è sopra detto), perché la comunanza di tal acqua aveva fatto loro i regni sopra degli uomini; onde fin al CCCIX di Roma i patrizi tennero i connubi incomunicati alla plebe, come se n'è detto alquanto sopra e più appresso se ne dirà. Per tutto ciò nella storia sagra si leggono sovente o «pozzo del giuramento» o «giuramento del pozzo»: ond'esso nome serba questa tanto grande antichità alla città di Pozzuoli, che fu detto «Puteoli» da più piccioli pozzi uniti; ed è ragionevole congettura, fondata sul dizionario mentale ch'abbiamo detto, che tante città sparse per le antiche nazioni che si dicono nel numero del più, da questa cosa, una in sostanza, si appellarono, con favella articolata, diversamente.
Quivi si fantasticò la terza deità maggiore, la qual fu Diana, che fu la prima umana necessità, la quale si fece sentir a' giganti fermati in certe terre e congionti in matrimonio con certe donne. Ci lasciarono i poeti teologi descritta la storia di queste cose con due favole di Diana. Delle quali una ce ne significa la pudicizia de' matrimoni: ch'è quella di Diana, la quale, tutta tacita, al buio di densa notte, si giace con Endimione dormente; talch'è casta Diana di quella castità onde una delle leggi di Cicerone comanda «Deos caste adeunto» (che si andasse a sagrificare, fatte le sagre lavande prima). L'altra ce ne narra la spaventosa religione de' fonti, a' quali restò il perpetuo aggiunto di «sagri»: ch'è quella d'Atteone, il quale, veduta Diana ignuda (la fontana viva), dalla dea spruzzato d'acqua (per dire che la dea gli gittò sopra il suo grande spavento), divenne cervo (lo più timido degli animali) e fu sbranato da' suoi cani (da' rimorsi della propia coscienza per la religion violata); talché «lymphati» (propiamente «spruzzati d'acqua pura», ché tanto vuol dire «lympha») dovettero dapprima intendersi cotali Atteoni impazzati di superstizioso spavento.
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