Di più Apollo è fratello di Diana, perché con le fontane perenni ebbero l'agio di fondarsi le prime genti sopra de' monti; ond'egli ha la sua sede sopra il monte Parnaso, dove abitano le muse (che sono l'arti dell'umanità), e presso il fonte Ippocrene, delle cui acque bevono i cigni, uccelli canori di quel «canere» o «cantare» che significa «predire» a' latini; con gli auspìci d'un de' quali, come si è sopra detto, Leda concepisce le due uova, e da uno partorisce Elena, e dall'altro Castore e Polluce ad un parto.
Ed Apollo e Diana sono figliuoli di Latona, detta da quel «latere» o «nascondersi» onde si disse «condere gentes», «condere regna», «condere urbes», e particolarmente in Italia fu detto «Latium». E Latona gli partorì presso l'acque delle fontane perenni, ch'abbiamo detto, al cui parto gli uomini diventaron ranocchie, le quali nelle piogge d'està nascono dalla terra, la qual fu detta «madre de' giganti», che sono propiamente della Terra figliuoli. Una delle quali ranocchie è quella che a Dario manda Idantura; e devon essere le tre ranocchie e non rospi nell'arme reale di Francia, che poi si cangiarono in gigli d'oro, dipinte col superlativo del «tre», che restò ad essi francesi per significare una ranocchia grandissima, cioè un grandissimo figliuolo, e quindi signor della terra.
Entrambi son cacciatori, che con alberi spiantati, uno de' quali è la clava d'Ercole, uccidono fiere, prima per difenderne sé e le loro famiglie (non essendo loro più lecito, come a' vagabondi della vita eslege, di camparne fuggendo), di poi per nudrirsene essi con le loro famiglie.
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