Come in altra fu quell'altra pur d'Ercole, che bambino uccide le serpi in culla (cioè nel tempo dell'eroismo bambino). In altra Bellerofonte uccide il mostro detto Chimera, con la coda di serpe, col petto di capra (per significar la terra selvosa) e col capo di lione, che pur vomita fiamme. In Tebe è Cadmo ch'uccide pur la gran serpe e ne semina i denti (con bella metafora chiamando «denti della serpe» i legni curvi più duri, co' quali, innanzi di truovarsi l'uso del ferro, si dovette arare la terra); e Cadmo divien esso anco serpe (che gli antichi romani arebbero detto che Cadmo, «fundus factus est»), come alquanto si è spiegato sopra e sarà spiegato molto più appresso; ove vedremo le serpi nel capo di Medusa e nella verga di Mercurio aver significato «dominio di terreni»; e ne restò ophéleia (da óphis, «serpe») detto il terratico, che fu pur detto «decima d'Ercole». Nel qual senso l'indovino Calcante appo Omero si legge che la serpe, la qual si divora gli otto passarini e la madre altresì, interpetra la terra troiana ch'a capo di nove anni verrebbe in dominio de' greci; e i greci, mentre combattono co' troiani, una serpe uccisa in aria da un'aquila, che cade in mezzo alla loro battaglia, prendono per buon augurio, in conformità della scienza dell'indovino Calcante. Perciò Proserpina, che fu la stessa che Cerere, si vede ne' marmi rapita in un carro tratto da serpi; e le serpi si osservano sì spesse nelle medaglie delle greche repubbliche.
Quindi per lo dizionario mentale (ed è cosa degna di riflettervi) gli re americani, al cantare di Fracastoro la sua Sifilide, furono ritruovati, invece di scettro, portar una spoglia secca di serpe.
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