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      Onde fu perpetuo costume de' nobili d'esser religiosi, come osserva Giulio Scaligero nella Poetica: talché dee esser un gran segno che vada a finire una nazione, ove i nobili disprezzano la loro religione natia.
      Si è comunemente oppinato, e da' filologi e da' filosofi, che le famiglie nello stato che dicesi «di natura» sieno state non d'altri che di figliuoli; quando elleno furono famiglie anco de' famoli, da' quali principalmente furon dette «famiglie»: onde sopra tal manca iconomica stabilirono una falsa politica, come si è sopra accennato e pienamente appresso si mostrerà. Però noi da questa parte de' famoli, ch'è propia della dottrina iconomica, incominceremo qui della politica a ragionare.
     
      2.
     
      DELLE FAMIGLIE DE' FAMOLI INNANZI DELLE CITTÀ SENZA LE QUALI NON POTEVANO AFFATTO NASCERE LE CITTA`.
     
      Perché finalmente, a capo di lunga età, de' giganti empi, rimasti nell'infame comunione delle cose e delle donne, nelle risse ch'essa comunion produceva, come i giureconsulti pur dicono, gli scempi di Grozio, gli abbandonati di Pufendorfio, per salvarsi da' violenti di Obbes (come le fiere, cacciate da intensissimo freddo, vanno talor a salvarsi dentro ai luoghi abitati), ricorsero alle are de' forti; e quivi questi feroci, perché già uniti in società di famiglie, uccidevano i violenti ch'avevano violato le loro terre, e ricevevano in protezione i miseri da essolor rifuggiti. E oltre l'eroismo di natura, d'esser nati da Giove, o sia generati con gli auspìci di Giove, spiccò principalmente in essi l'eroismo della virtù, nel quale sopra tutti gli altri popoli della terra fu eccellente il romano, in usarne appunto queste due pratiche:


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534

   





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