E queste sono le colonie innanzi a quelle che vennero dopo l'agrarie de' Gracchi, le quali lo stesso Livio riferisce che la plebe romana, nelle contese eroiche che esercita con la nobiltà, o sdegna o più con esse si aizza, perché non erano della fatta dell'ultime; e perché di nulla sollevavano la plebe romana, e Livio truova pure con quelle seguir le contese, vi fa tali sue vane riflessioni.
Finalmente che Minerva significato avesse ordini aristocratici armati, ci si appruova da Omero ove, nella contesa, narra che Minerva con un colpo di sasso ferisce Marte, che noi sopra vedemmo carattere de' plebei che servivano agli eroi nelle guerre; e ove riferisce che Minerva vuol congiurare contro Giove: che può convenir all'aristocrazie, ove i signori con occulti consigli opprimono i loro principi, ove n'affettano la tirannide. Del qual tempo e non d'altro si legge agli uccisori de' tiranni essersi alzate le statue; ché, se gli supponiamo re monarchi, essi sarebbono stati rubelli.
Così si composero le prime città di soli nobili, che vi comandavano. Ma però, bisognandovi che vi fussero anche color che servissero, gli eroi furono da un senso comune d'utilità costretti di far contenta la moltitudine de' sollevati clienti, e mandarono loro le prime ambasciarie, che per diritto delle genti si mandano da' sovrani. E le mandarono con la prima legge agraria che nacque al mondo, con la quale, da forti, rillasciarono a' clienti il men che potevano, che fu il dominio bonitario de' campi ch'arebbon assegnato loro gli eroi; e così può esser vero che Cerere ritruovò e le biade e le leggi.
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