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      ». Perché questo potere, onde le somme civili potestà sono dette «potenze»; questa forza, questa fede, di cui i giuramenti testé osservati attestano l'ossequio de' soggetti; e questa protezione, ch'i potenti debbono avere de' deboli (nelle quali due cose consiste tutta l'essenza de' feudi), è quella forza che sostiene e regge questo mondo civile; il cui centro fu sentito, se non ragionato, da' greci (come l'abbiamo sopra avvertito nelle medaglie delle loro repubbliche) e da' latini (come l'abbiamo osservato nelle loro frasi eroiche) esser il fondo di ciascun orbe civile: com'oggi le sovranità sulle loro corone sostengono un orbe ov'è innalberata la divinità della croce, il quale orbe sopra abbiamo dimostrato esser il pomo d'oro, il quale significa il dominio alto che le sovranità hanno delle terre da essoloro signoreggiate, e perciò tralle maggiori solennità delle loro incoronazioni si pone nella loro sinistra mano. Laonde hassi a dire che le civili potestà sono signore della sostanza de' popoli, la qual sostiene, contiene e mantiene tutto ciò che vi è sopra e s'appoggia: per cagione d'una cui parte, «pro indiviso», per dirla alla scolastica, per una distinzion di ragione, nelle romane leggi il patrimonio di ciascun padre di famiglia vien detto «patris» o «paterna substantia»; ch'è la profonda ragione perché le civili sovrane potestà possono disporre di tutto l'aggiunto a cotal subbietto, così nelle persone, come negli acquisti, opere e lavori, ed imporvi tributi e dazi, ov'abbiano da essercitar esso dominio de' fondi, ch'ora per un riguardo opposto (il quale significa in sostanza lo stesso) i teologi morali e gli scrittori de iure publico chiamano «dominio eminente», siccome le leggi, che tal dominio riguardano, dicono pur ora «fondamentali» de' regni.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534