Ch'è la cagione onde Publilio, che ne fu autore, fu detto «dittator popolare».
Con la libertà popolare, nella quale tutto il popolo è essa città, avvenne che 'l dominio civile perdé il propio significato di «dominio pubblico» (che, da essa città, era stato detto «civile»), e si disperdé per tutti i domìni privati di essi cittadini romani, che poi tutti facevano la romana città. Il dominio ottimo s'andò ad oscurare nella sua significazione natia di «dominio fortissimo», come sopra abbiam detto, «non infievolito da niun real peso, anche pubblico», e restò a significare «dominio di roba libera da ogni peso privato». Il dominio quiritario non più significò dominio di fondo, dal cui possesso se fusse caduto il cliente o plebeo, il nobile, da cui aveva la cagion del dominio, doveva venir a difenderlo; che furono i primi «autores iuris» in romana ragione, i quali, per queste e non altre clientele ordinate da Romolo, dovevano insegnar a' plebei queste e non altre leggi. Imperciocché quali leggi dovevan i nobili insegnar a' plebei, i quali fin al CCCIX di Roma non ebbero privilegio di cittadini, e fin a cento anni dopo la legge delle XII Tavole, dentro il lor collegio de' pontefici, i nobili tennero arcane alla plebe? Sicché i nobili furon in tali tempi quelli «autores iuris», ch'ora sono rimasti nella spezie ch'i possessori de' fondi comperati, ove ne sono convenuti con revindicazione da altri, «lodano in autori», perché loro assistano e gli difendano: ora tal dominio quiritario è rimasto a significare dominio civile privato assistito da revindicazione, a differenza del bonitario, che si mantiene con la sola possessione.
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Publilio Romolo Roma XII Tavole
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