Perché ne' tempi di essi re si guardavano con aspetto di sagre tutte le cose profane, e gli eroi erano dappertutto cureti ovvero sacerdoti, come sopra si è detto, armati; onde infin agli ultimi tempi romani, essendo rimasta con aspetto di cosa sagra la paterna potestà (le cui ragioni nelle leggi spesso «sacra patria» son dette): per tal cagione in tali ragunanze con le leggi curiate si celebravano l'arrogazioni.
5.
COROLLARIO CHE LA DIVINA PROVVEDENZA È L'ORDINATRICE DELLE REPUBBLICHE E NELLO STESSO TEMPO DEL DIRITTO NATURAL DELLE GENTI.
Sopra questa generazion di repubbliche, scoverta nell'età degli dèi - nella quale i governi erano stati teocratici, cioè governi divini, e poi uscirono ne' primi governi umani, che furon gli eroici (che qui chiamiamo «umani» per distinguergli da' divini), dentro a' quali, come gran corrente di real fiume ritiene per lungo tratto in mare e l'impressione del corso e la dolcezza dell'acque, scorse l'età degli dèi, perché dovette durar ancora quella maniera religiosa di pensare che gli dèi facessero tutto ciò che facevan essi uomini (onde de' padri regnanti nello stato delle famiglie ne fecero Giove; de' medesimi, chiusi in ordine nel nascere delle prime città, ne fecero Minerva; de' lor ambasciadori mandati a' sollevati clienti ne fecero Mercurio; e, come poco appresso vedremo, degli eroi corsali ne fecero finalmente Nettunno), - è da sommamente ammirare la provvedenza divina. La qual, intendendo gli uomini tutt'altro fare, ella portògli in prima a temer la divinità (la cui religione è la prima fondamental base delle repubbliche); - indi dalla religione furon fermi nelle prime terre vacue, ch'essi primi di tutt'altri occuparono (la qual occupazione è 'l fonte di tutti i domìni); e, gli più robusti giganti avendole occupate nell'alture de' monti, dove sorgono le fontane perenni, dispose che si ritruovassero in luoghi sani e forti di sito e con copia d'acqua, poter ivi star fermi né più divagare: che sono le tre qualità che devon avere le terre per poi surgervi le città; - appresso, con la religione medesima, gli dispose ad unirsi con certe donne in perpetua compagnia di lor vita: che son i matrimoni, riconosciuti fonte di tutte le potestà; - dipoi, con queste donne si ritruovarono aver fondato le famiglie, che sono il seminario delle repubbliche; - finalmente, con l'aprirsi degli asili, si ritruovarono aver fondato le clientele, onde fussero apparecchiate le materie tali, che poi, per la prima legge agraria, nascessero le città sopra due comuni d'uomini che le componessero: uno di nobili che vi comandassero, altri di plebei ch'ubbidissero (che Telemaco, in una diceria appo Omero, chiama «altro popolo», cioè popolo soggetto, diverso dal popolo regnante, il qual si componeva d'eroi); ond'esce la materia della scienza politica, ch'altro non è che scienza di comandare e d'ubbidire nelle città. E, nel loro medesimo nascimento, fa nascere le repubbliche di forma aristocratica, in conformità della selvaggia e ritirata natura di tai primi uomini; la qual forma tutta consiste, come pur i politici l'avvertiscono, in custodire i confini e gli ordini, acciocché le genti di fresco venute all'umanità, anco per la forma de' lor governi, seguitassero lungo tempo a stare dentro di essolor chiuse, per disavvezzarle dalla nefaria infame comunione dello stato bestiale e ferino.
| |
Giove Minerva Mercurio Nettunno Telemaco Omero
|