La ragion filosofica è che l'arti navale e nautica sono gli ultimi ritruovati delle nazioni, perché vi bisognò fior d'ingegno per ritruovarle; tanto che Dedalo, che funne il ritruovatore, restò a significar esso ingegno, e da Lucrezio ne fu detta «dædala tellus» per «ingegnosa». I luoghi d'Omero sono nell'Odissea, ch'ovunque Ulisse o approda o è da tempesta portato, monta alcun poggio per veder entro terra fummo, che gli significhi ivi abitare degli uomini. Questi luoghi d'Omero sono avvalorati da quel luogo d'oro di Platone, ch'udimmo riferirsici da Strabone sopra nelle Degnità, del lungo orrore ch'ebbero del mare le prime nazioni; e la ragione fu avvertita da Tucidide: che per lo timor de' corseggi le nazioni greche tardi scescero ad abitare sulle marine. Perciò Nettunno ci si narra aver armato il tridente col quale faceva tremar la terra, che dovett'esser un grande uncino da afferrar navi, detto con bella metafora «dente», e col superlativo del «tre», com'abbiam sopra detto, col quale faceva tremare le terre degli uomini col terrore de' suoi corseggi: che poi, già a' tempi d'Omero, fu creduto far tremare le terre della natura, nella qual oppenione Omero fu seguìto poi da Platone col suo abisso dell'acque, che pose nelle viscere della terra, ma con quanto accorgimento, appresso sarà dimostro.
Questi deon essere stati il toro con cui Giove rapisce Europa, il minotauro o toro di Minosse, con cui rapisce garzoni e fanciulle dalle marine dell'Attica (come restarono le vele dette «corna delle navi», ch'usò poi Virgilio); e i terrazzani spiegavano con tutta verità divorarglisi il minotauro, che vedevano con ispavento e dolore la nave ingoiarglisi.
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