D'intorno a' quali tempi, venuto Solone, si dice aver permesso nelle sue leggi le società per cagion di prede: tanto Solone ben intese questa nostra compiuta umanità, nella quale costoro non godono del diritto natural delle genti! Ma quel che fa più maraviglia è che Platone ed Aristotile posero il ladroneccio fralle spezie della caccia; e con tali e tanti filosofi d'una gente umanissima convengono, con la loro barbarie, i germani antichi, appo i quali, al riferire di Cesare, i ladronecci non solo non eran infami, ma si tenevano tra gli esercizi della virtù, siccome tra quelli che, per costume non applicando ad arte alcuna, così fuggivano l'ozio. Cotal barbaro costume durò tant'oltre appo luminosissime nazioni, ch'al narrar di Polibio si diede la pace da' romani a' cartaginesi, tra l'altre leggi, con questa: che non potessero passare il capo di Peloro in Sicilia per cagion di prede o di traffichi. Ma egli è meno de' cartaginesi e romani, i quali essi medesimi si professavano d'esser barbari in tali tempi, come si può osservare appresso Plauto, in più luoghi, ove dice aver esso vòlte le greche commedie in «lingua barbara», per dir «latina». Quello è più: che dagli umanissimi greci, ne' tempi della loro più colta umanità, si celebrava cotal costume barbaro, onde sono tratti quasi tutti gli argomenti delle loro commedie; dal qual costume questa costa d'Affrica a noi opposta, perché tuttavia l'esercita contro de' cristiani, forse dicesi Barbaria.
Principio di cotal antichissimo diritto di guerra fu l'inospitalità de' popoli eroici che sopra abbiam ragionato, i quali guardarono gli stranieri con l'aspetto di perpetui nimici e riponevano la riputazione de' lor imperi in tenergli quanto si potesse lontani da' lor confini (come il narra Tacito degli svevi, la nazione più riputata dell'antica Germania); e sì guardavano gli stranieri come ladroni, quali abbiamo ragionato poc'anzi.
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