[VIII]
Per tutto ciò sieno, le repubbliche, aristocratiche per natura o sia di naturalmente fortissimi, che schiudano a' pochi padri nobili tutti gli onori civili; e 'l ben pubblico sieno monarchie famigliari conservate lor dalla patria; che sarebbe la vera patria, com'abbiamo più volte detto, interesse di pochi padri, per lo quale sieno i cittadini naturalmente patrizi. E con tali nature, tali costumi, tali repubbliche, tali ordini e tali leggi si celebrerà l'eroismo de' primi popoli, il quale, per le cagioni a queste che si sono noverate tutte contrarie (che dappoi produssero l'altre due spezie degli Stati civili, che sopra pruovammo esser entrambi umani, cioè le repubbliche libere popolari e, più che queste, le monarchie), egli è ora per civil natura impossibile. Perché per tutto il tempo della romana libertà popolare fa romor d'eroe il solo Catone uticese, e lasciò tal romore per uno spirito di repubblica aristocratica: che, caduto Pompeo e rimasto esso capoparte della nobiltà, per non poter sofferire di vederla umiliata a Cesare, si ammazzò. Nelle monarchie gli eroi son coloro che si consagrano per la gloria e grandezza de' lor sovrani. Ond'ha a conchiudersi ch'un tal eroe i popoli afflitti il disiderano, i filosofi il ragionano, i poeti l'immaginano; ma la natura civile, come n'abbiamo una Degnità, non porta tal sorta di benefizi.
Tutte le quali cose qui ragionate dell'eroismo de' primi popoli ricevono lustro e splendore dalle Degnità sopra poste d'intorno all'eroismo romano, le quali si truoveranno comuni all'eroismo degli antichi ateniesi nel tempo che, come narra Tucidide, furono governati da' severissimi areopagiti (che, come abbiam veduto, fu un senato aristocratico), ed all'eroismo degli spartani, che furono repubblica di Eraclidi o di signori, come a mille pruove sopra si è dimostrato.
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