Tanto l'infelice Agamennone poteva assolversi del suo temerario voto, col quale consagrò ed uccise l'innocente e pia figliuola Ifigenia! Onde s'intenda che, perché sconobbe la provvedenza, perciò Lucrezio al fatto d'Agamennone fa quell'empia acclamazione:
Tantum relligio potuit suadere malorum!
che noi sopra nelle Degnità proponemmo.
Finalmente inchiovano al nostro proposito questo ragionamento queste due cose di giurisprudenza e d'istoria romana certa: una ch'a' tempi ultimi Gallo Aquilio introdusse l'azione de dolo; l'altra, che Augusto diede la tavoletta a' giudici d'assolvere gl'ingannati e sedutti.
A tal costume avvezze in pace, le nazioni poi, nelle guerre essendo vinte, esse, con le leggi delle rese, o furono miserevolmente oppresse o felicemente schernirono l'ira de' vincitori.
Miserevolmente oppressi furon i cartaginesi, i quali dal Romano avevano ricevuta la pace sotto la legge che sarebbero loro salve la vita, la città e le sostanze, intendendo essi la «città» per gli «edifici», che da' latini si dice «urbs». Ma, perché dal Romano si era usata la voce «civitas», che significa «comune di cittadini», quando poi, in esecuzion della legge, comandati di abbandonar la città posta al lido del mare e ritirarsi entro terra, ricusando essi ubbidire e di nuovo armandosi alla difesa, furono dal Romano dichiarati rubelli e, per diritto di guerra eroico, presa Cartagine, barbaramente fu messa a fuoco. I cartaginesi non s'acquetarono alla legge della pace data lor da' romani, ch'essi non avevano inteso nel patteggiarla, perch'anzi tempo divenuti erano intelligenti, tra per l'acutezza affricana e per la negoziazione marittima, per la quale si fanno più scorte le nazioni.
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