Tal mancipazion vera è l'occupazione, primo gran fonte naturale di tutti i domini, ch'a' romani detta poi restò nelle guerre; ond'e gli schiavi furono detti «mancipia», e le prede e le conquiste «res mancipi» de' romani, divenute con le vittorie «res nec mancipi» ad essi vinti. Tanto la mancipazione nacque dentro le mura della sola città di Roma per modo d'acquistar il dominio civile ne' commerzi privati d'essi romani!
A tal mancipazione andò di séguito una conforme vera usucapione, cioè acquisto di dominio (ché tanto suona «capio») con vero uso (in senso che la voce «usus» significa «possessio»). E le possessioni dapprima si celebrarono col continuo ingombramento de' corpi sopra esse cose possedute, talché «possessio» dev'essere stata detta quasi «porro sessio» (per lo quale proseguito atto di sedere o star fermo i domicili latinamente restaron chiamati «sedes»), e non già «pedum positio», come dicono i latini etimologi, perché il pretore assiste a quella e non a questa possessione e la mantiene con gl'interdetti. Dalla qual posizione, detta thésis da' greci, dovette chiamarsi Teseo, non dalla bella sua positura, come dicono gli etimologi greci, perché uomini d'Attica fondaron Atene con lo stare lungo tempo ivi fermi; ch'è l'usucapione, la qual legittima appo tutte le nazioni gli Stati.
Ancora, in quelle repubbliche eroiche d'Aristotile che non avevano leggi da ammendar i torti privati, vedemmo, sopra, le revindicazioni esercitarsi con vera forza (che furono i primi duelli o private guerre del mondo), e le condiczioni essere state le ripresaglie private, che dalla barbarie ricorsa duraron fin a' tempi di Bartolo.
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