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      In cotal guisa il diritto delle genti eroiche del Lazio restò fisso nel famoso capo della legge delle XII Tavole così conceputo: «Si quis nexum faciet mancipiumque, uti lingua nuncupassit, ita ius esto», ch'è il gran fonte di tutto il diritto romano antico, ch'i pareggiatori del diritto attico confessano non esser venuto da Atene in Roma.
      L'usucapione procedé con la possessione presa col corpo, e poi, finta, ritenersi con l'animo. Alla stessa fatta favoleggiarono con una pur finta forza le vendicazioni; e le ripresaglie eroiche passarono dappoi in azioni personali, serbata la solennità di dinonziarla a coloro ch'erano debitori. Né poté usar altro consiglio la fanciullezza del mondo, poiché i fanciulli, come se n'è proposta una degnità, vagliono potentemente nell'imitar il vero di che sono capaci, nella qual facultà consiste la poesia, ch'altro non è ch'imitazione.
      Si portarono in piazza tante maschere quante son le persone, ché «persona» non altro propiamente vuol dire che «maschera», e quanti sono i nomi, i quali, ne' tempi de' parlari mutoli, che si facevan con parole reali, dovetter essere l'insegne delle famiglie, con le quali furono ritruovati distinguere le famiglie loro gli americani, come sopra si è detto; e sotto la persona o maschera d'un padre d'una famiglia si nascondevano tutti i figliuoli e tutti i servi di quella, sotto un nome reale ovvero insegna di casa si nascondevano tutti gli agnati e tutti i gentili della medesima. Onde vedemmo ed Aiace torre de' greci, ed Orazio solo sostenere sul ponte tutta Toscana, ed a' tempi barbari ritornati rincontrammo quaranta normanni eroi cacciare da Salerno un esercito intiero di saraceni; e quindi furono credute le stupende forze de' paladini di Francia (che erano sovrani principi, come restarono così detti nella Germania) e, sopra tutti, del conte Rolando, poi detto Orlando.


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Principj di scienza nuova
di Giambattista Vico
pagine 534

   





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