Le quali forme di Stati, perché entrambe portano governi umani, comportevolmente si scambiano l'una con l'altra; ma richiamarsi a Stati aristocratici egli è quasi impossibile in natura civile. Tanto che Dione siracusano, quantunque della real casa, ed aveva cacciato un mostro de' principi, qual fu Dionigio tiranno, da Siragosa, ed era tanto adorno di belle civili virtù che 'l resero degno dell'amicizia del divino Platone, perché tentò riordinarvi lo Stato aristocratico, funne barbaramente ucciso; e i pittagorici (cioè, come sopra abbiamo spiegato, i nobili della Magna Grecia), per lo stesso attentato, furono tutti tagliati a pezzi, e pochi, che s'erano in luoghi forti salvati, furono dalla moltitudine bruciati vivi. Perché gli uomini plebei, una volta che si riconoscono essere d'ugual natura co' nobili, naturalmente non sopportano di non esser loro uguagliati in civil ragione; lo che consieguono o nelle repubbliche libere o sotto le monarchie. Laonde, nella presente umanità delle nazioni, le repubbliche aristocratiche, le quali ci sono rimaste pochissime, con mille sollecite cure e accorti e saggi provvedimenti, vi tengon, insiem insieme, e in dovere e contenta la moltitudine.
3.
DESCRIZIONE DEL MONDO ANTICO E MODERNO DELLE NAZIONI OSSERVATA CONFORME AL DISEGNO DE' PRINCÌPI DI QUESTA SCIENZA.
Questo corso di cose umane civili non fecero Cartagine, Capova, Numanzia, dalle quali tre città Roma temé l'imperio del mondo: perché i cartaginesi furono prevenuti dalla natia acutezza affricana, che più aguzzarono coi commerzi marittimi; i capovani furono prevenuti dalla mollezza del cielo e dall'abbondanza della Campagna felice; e finalmente i numantini, perché sul loro primo fiorire dell'eroismo furono oppressi dalla romana potenza, comandata da uno Scipione Affricano, vincitor di Cartagine ed assistito dalle forze del mondo.
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