A capo di lunga etą - cacciati dalla forza de' propi mali, che loro cagionava l'infame comunione delle cose e delle donne, nella qual erano restati dispersi per le pianure e le valli in gran numero - uomini empi, che non temevano dči; impudichi, ch'usavano la sfacciata venere bestiale; nefari, che spesso l'usavano con le madri, con le figliuole; deboli, erranti e soli, inseguiti alla vita da violenti robusti, per le risse nate da essa infame comunione, corsero a ripararsi negli asili de' padri; e questi, ricevendogli in protezione, vennero con le clientele ad ampliare i regni famigliari sopra essi famoli. E sģ spiegarono repubbliche sopra ordini naturalmente migliori per virtł certamente eroiche; come di pietą, ch'adoravano la divinitą, benché da essi per poco lume moltiplicata e divisa negli dei, e dei formati secondo le varie loro apprensioni (come da Diodoro sicolo, e pił chiaramente da Eusebio ne' libri De pręparatione evangelica, e da san Cirillo l'alessandrino ne' libri Contro Giuliano apostata, si deduce e conferma); e, per essa pietą, ornati di prudenza, onde si consigliavano con gli auspģci degli dči; di temperanza, ch'usavano ciascuno con una sola donna pudicamente, ch'avevano co' divini auspģci presa in perpetua compagnia di lor vita; di fortezza, d'uccider fiere, domar terreni; e di magnanimitą, di soccorrer a' deboli e dar aiuto a' pericolanti: che furono per natura le repubbliche erculee, nelle quali pii, sappienti, casti, forti e magnanimi debellassero superbi e difendessero deboli, ch'č la forma eccellente de' civili governi.
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Diodoro Eusebio Cirillo Contro Giuliano
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