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      Aggiungete la cupola azzurra di quel cielo o l'orizzonte infuocato da un tramonto che vi fa rossa la sabbia e metallica la superficie dell'acqua, e se avete una fantasia abbastanza fervida, immaginatevi l'incanto di questo quadro in natura. Noi così lo godemmo la sera; una splendida luna venne a cambiarvi le tinte e renderlo più tetro sì, ma non meno bello e forse più imponente; e coll'altro effetto ancora di una splendida aurora, salpammo. In poche ore quante scene diverse, quanto di visto, e quanto di vissuto!...
      Dietro noi lasciamo la città, a sinistra oltrepassiamo l'imboccatura del Canale e proseguiamo fra le due coste aride, deserte, infuocate entrambe, d'Asia e d'Africa; qualche cosa di maestoso sorge a tagliare l'infinito orizzonte, è il gruppo del Sinai che ci lascia l'ultima impressione delle coste d'Asia, allargandosi considerevolmente il Mar Rosso e verso sera restando noi fedeli alla costa Africana.
      Abbiamo sempre calma perfetta e per sola distrazione, la vista di qualche pesce volante, di qualche scoglio indicato da fanali e l'emozione di qualche altro nascosto e non ancora trovato, nel quale si potrebbe battere il naso; la temperatura va sempre aumentando.
      A bordo non abbiamo che un giovane Francese, che prese servizio nelle truppe di Gordon pacha e per questo se ne va a Kartum: vorrei ingannarmi, ma mi parve vittima di una risoluzione non abbastanza meditata; è sempre assai pensieroso e confessa che da lontano tutto sembra roseo, ma più si avvicina alla realtà, più si fanno grandi i punti neri che erano quasi invisibili.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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