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      Passata così la catena dello spartiacque che dà origine a levante al torrente Ain, del quale rimontammo il corso, e dall'altro versante ad altri torrenti che radunati gli sfoghi di varie vallate secondarie, attraversano la provincia di Barka, costituendo il Xor Barka che ha foce poco lungi da Suakin, ridiscendiamo per una lunga vallata dove la natura non è per nulla cambiata, ma da dove ci sta davanti un esteso e variato panorama, e alla 1 1/2 ci fermiamo in un vastissimo altipiano.
      Dopo un paio d'ore di riposo, rimontiamo a camello, ma fatti pochi passi siamo attratti a discenderne dall'abbondanza della caccia. Siamo in vera Africa, come tante volte la ammirai nelle illustrazioni e ne sognai la realtà; i monti generalmente conici, staccati uno dall'altro e raramente tentando formar catena, vegetazione non rigogliosa, ma abbondante; la nostra carovana avanza nel letto sempre sabbioso del torrente largo da venti a trenta metri e fronteggiato da dense foreste dietro le quali ad intervalli si nascondono spazii coltivati a dura; il nostro cammino è continuamente accompagnato dall'apparire di gruppi di pernici, faraone, lepri, gazzelle; sugli alberi svolazzano stormi di uccelli dai colori smaglianti; fra me e Ferrari è un continuo schioppettio e un continuo far vittime, che passiamo al buon Legnani che ne orna i fianchi del suo camello. In poco tempo eravamo materialmente stanchi della fucilata e sazii della carneficina, e non avevamo fatto che pochi passi, dopo ripreso le nostre cavalcature, quando avanti a noi vediamo attraversarci la strada un piccolo quadrupede, poi due, poi una sequela infinita: sono piccole scimmie che inseguendosi forse per giuoco, passavano dalla destra alla sinistra sponda.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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