Pagina (59/284)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questi due cordiali esploratori delle industrie, dopo girati i paesi limitrofi, vennero qui a stabilirsi, dove non esisteva altro che la misera capanna dei soldati, guardie al telegrafo, vi chiamarono dei servi, e mentre facevano i tentativi per la loro speculazione, si occuparono di adattarvisi il meglio che potevano. Impossessatisi di un bel tratto di terreno, lo circondarono con tronchi spinosi per delinearne la proprietà ed incutere rispetto alle fiere, scavarono un pozzo, piantarono frutta, verdure, tabacco pel loro uso, costruirono capanne per loro, per la cucina, per ripostigli, insomma un vero accampamento che mostrava quanto può l'uomo industrioso spinto dalla necessità e dal buon volere anche con mezzi limitatissimi, e per noi riuscì assai interessante. Sgraziatamente da tre mesi si erano sviluppate le febbri, i servi spaventati disertarono, ed uno solo era rimasto fedele, quindi la mancanza materiale di braccia e di sorveglianza avevano lasciato libero il campo al disordine.
      Le capanne riposano all'ombra di cespugli e di una gigantesca acacia a ombrello intrecciata da grosse liane; l'ammobigliamento è rozzo ed originale, perchè tutto creato da questi industriosi giovani con tronchi d'albero, avanzi di casse, e tutto quello che il loro talento inventivo e speculativo faceva tornar utile fra il poco che si trovavano d'attorno.
      Dopo una refezione fummo guidati in una vicina valle, dove avemmo la fortuna di incontrarci con diversi gruppi di grosse antilopi dette agazen: sono enormi, e basti il dire che le loro corna nere, attorcigliate a spira, misurano spesso più di un metro d'altezza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284