Era un quadro impossibile a descriversi come mi sarà impossibile dimenticarlo. Gli uomini dei buoi adducono mille ragioni, fra cui che devono cercarsi farina ad un villaggio vicino, tutte scuse per non proseguire. Meno male che quel piccolo corso d'acqua, per quanto meschino, dopo tanta siccità mi ravviva, mi rianima e vi passo vicina buona parte della giornata, cacciando cento varietà di bellissimi uccelli, fra cui delle oche selvatiche assai grosse, e stupende per colori. Su un albero mi fecero sorpresa due grossi nidi sferici, del diametro di circa un metro, coll'apertura di forse venti centimetri, rivolta al basso.
Il forte della nostra carovana è tolto dalla più miserabile classe della popolazione della provincia dell'Amassena che è limitata appunto dal corso del Mareb, e, come passando in altre provincie, tipi e costumi possono variare, è meglio dirne ora qualcosa. Sono figure snelle, robuste, dall'occhio ardito, dalla tinta cioccolata: indolenti ma capaci e pronti a sopportare fatiche e strapazzi quando l'occasione se ne presenti: facili piuttosto alla contesa, ma che prolungano con gridi e discussioni, venendo difficilmente alle mani. Sopportano qualunque insolenza, qualunque osservazione si rivolga loro, ma guai a chi alzasse su loro una mano: sempre coperti, o meglio avvolti in un cencioso lenzuolo che gira attraverso alla cintura, e spingono su una spalla e alle volte fin sulla testa. Lo chiamano scemma: i benestanti lo portano bianco attraversato da una grossa riga scarlatta, ed allora è elegante e pittoresco quanto mai, ma il povero sopprime il rosso perchè più costoso, e lascia il bianco diventar tutt'altro colore per economizzare la lavatura, per cui perde quasi tutto il suo carattere.
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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano 1881
pagine 284 |
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Amassena Mareb
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