Tutto si ottiene colla gran pazienza, che il tempo val poco e il vitto costa meno.
Ebbi la fortuna di trovare in Adua un turibolo di nuovo finito, e il fabbricante che me lo vendette mi confessò che gli costava tre mesi di lavoro.
[vedi figura]
[vedi figura]
La sola industria che abbia un certo sviluppo in paese è quella del sale, che si estrae da immensi depositi che stanno nella provincia di Sokota, e che è monopolio governativo, o meglio reale; lo si riduce in rombi di venti centimetri di lunghezza per cinque di larghezza al centro, e tre di spessore, che sono messi in commercio e corrono come moneta, aumentandone il valore a misura che si allontana dalle miniere. Così, mentre a Sokota se ne possono avere da 25 fino a 30 per un tallero, ad Adua non se ne avevano che 18 a 20, a Gondar da 8 a 12 e nel Goggiam alle volte non se ne danno che quattro.
Del resto come moneta in paese non è noto che il tallero di Maria Teresa, e per gli spiccioli si usano i pezzi di sale o cambi di prodotti. Come misura si usano dei recipienti in legno, scavati entro un pezzo di tronco, più rozzi e certo meno precisi, ma presso a poco come si adoperano da noi per le granaglie. Per misura di lunghezza è adottata quella del braccio, dall'estremo delle dita al gomito, molto variabile quindi a seconda degli individui, ma a tali piccolezze non guardano i commercianti di questo paese.
Il sabato 8 siamo in grande aspettativa, desiderosi di assistere al primo mercato.
La mattina, la piazza o meglio lo spazio a ciò destinato, comincia a popolarsi; gente arriva da ogni lato, chi a piedi, chi colle mule, chi colla modesta aria del commerciante, chi coll'aspetto baldanzoso del compratore o del dilettante che viene a divertirsi, seguito dai suoi servi e dagli armati.
| |
Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano 1881
pagine 284 |
|
|
Adua Sokota Sokota Adua Gondar Goggiam Maria Teresa
|