La tradizione vuole che i Gallas provengano dal di là del mare, com'essi ancora raccontano, mare che però si ridurrebbe ad uno dei grandi laghi interni, da dove nella loro peregrinazione avrebbero proseguito a nord, allettati dalla fertilità del suolo.
Quasi ognuna di queste provincie usa una lingua speciale, e cioè: il Tigré, il tigrigna, l'Amara l'amarico od amarigna, e le altre il galligna o lingua dei Gallas: lingue tutte che credo però si possano considerare come altrettanti dialetti, ritenuta lingua madre il gheez, od antico idioma del paese, che ora resta solo scritto nei libri sacri e raramente usato nelle divine funzioni.
L'Abissinia è un immenso altipiano che declina a nord-ovest, sostenuto verso il mar Rosso dalla catena detta Taranta. La sua elevazione sul mare è nella media di circa 2000 metri: vi sono poi catene di montagne speciali elevantisi su questo livello, e tali sono quelle del Goggiam dove a 3000 metri d'elevazione ha origine il fiume Abai, che immischiate le sue acque a quelle del lago Tzana, ne esce poi col nome di Nilo Azzurro: quelle del Lasta dove scaturisce il Taccazé, e il gruppo del Semien. Fra questi vi sono monti degni dell'attenzione di qualsiasi alpinista, e Salt narra di aver visto in aprile della neve su due delle vette del Semien: Pearce in ottobre vi fu sorpreso da una nevicata, e Rüppel osservò delle nevi sul Buahat che stima essere 4,800 metri d'altezza.
In paese si danno poi nomi distinti ai terreni, a seconda della loro elevazione, e questo appoggiandosi al genere di produzione di cui sono suscettibili.
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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano 1881
pagine 284 |
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