Lo sfarzo della Corte e la profondità del sapere di questo Sovrano pare abbiano esercitato un certo fascino sulla regina, che ebbe forse un momento d'oblìo, come dicono i poeti, e frutto della sua visita fu un figlio cui fu posto il nome di Menilek. Al suo ritorno in patria lo tenne qualche anno con sè, poi lo mandò al padre perchè lo istruisse. Fu unto e coronato re d'Etiopia nel tempio di Gerusalemme, poi tornò a Saba con molti dottori della legge che convertirono gran parte d'Abissinia al giudaismo. Ultimo atto della regina fu il decreto che stabiliva la successione maschile della sua dinastia, con obbligo di relegare su alta montagna tutti quelli della famiglia che avrebbero potuto vantare pretese al trono. Uso questo che ancora oggi è in vigore in Abissinia. La regina dopo 40 anni di regno morì, nel 986 av. G. C., e pretendono gli Abissinesi che la sua stirpe tenga ancora lo scettro.
Il suggello reale abissinese porta infatti un leone al centro, e l'iscrizione mo ansaba am nizilet Salomon am negardé Judé - che dice - il leone della razza di Salomone e della tribù di Giuda ha trionfato.
Da queste note certo assai sconnesse, ma che possono costituire un mosaico di storie e tradizioni sul paese e sugli abitanti, risulta come nella razza abissinese si possa trovar fuso diverso sangue, e cioè quello dei popoli immigrati per commercio dall'estremo oriente, passando per lo stretto di Bab-el-mandeb, dei coloni rimontati dal basso Egitto, dei fuggiaschi dall'Asia Minore, e delle famiglie mandate da Salomone ad accompagnare Menilek.
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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano 1881
pagine 284 |
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