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      I portoghesi erano invece condotti da Cristoforo de Gama, fratello a Vasco, che con molti dei suoi morì prigioniero di Gragne, restando però la vittoria della lotta ai cristiani.
      Alcuni missionari cattolici venuti coi portoghesi, cercarono scacciare i cofti, e vedendo fallire questo tentativo li conciliarono invece per poco colla chiesa di Roma, ma la religione primitiva tornò presto a prevalere.
      In un paese come questo, dove domina lo spirito di conquista, la tendenza alla rivolta, la frenesia al maneggio delle armi, i diversi partiti religiosi, e dove non fu mai guida lo spirito di unità che deriva dall'educazione e dall'amor proprio, continuarono le lotte intestine che spesso vestivano il carattere religioso, altre volte mantenevano il politico, e sempre erano a decadimento del paese.
      In queste guerre fratricide si perde dunque la storia, finchè verso il 1840 si trova ras Aly nell'Amara e ras Ubiè nel Tigré che sono fra loro in guerra. Il primo vince il secondo, ma lo vuol trattare con troppa generosità, e Ubiè si rivolta nuovamente e riesce a riafferrare il suo trono. Lo Scioa da lungo tempo si era dichiarato indipendente e vi regnava Sahala Selasé, che mostrò di essere proclive alla civiltà e di possedere modi cortesi e cuore aperto, quando si presentò alla sua Corte d'Abbadie. Nelle montagne del Lasta sorge un avventuriero, certo Kassa, che con molto ardire e il favore delle armi batte ras Aly, ne imprigiona la madre, ne sposa la sorella, si impadronisce dell'Amara e si fa proclamare re d'Etiopia, dopo aver fatto assassinare ras Aly; era questi re Teodoro del quale tutti conoscono le gesta.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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