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A nord-ovest di Adua, a circa un chilometro dalla città, è una palazzina reale, l'unica in Abissinia che abbia l'aspetto un po' diverso delle solite abitazioni e ornata da griglie che fece Naretti. All'interno tutt'affatto rozzo.
Invece di perdermi in descrizioni, che ormai sarebbero ripetizioni, credo meglio darne un disegnino fatto sul vero.
Il clima in Abissinia è eccellente e solo dopo le piogge si sviluppano alle volte alcune febbri nelle vallate più basse e lungo i corsi del Mareb e del Taccaze. La temperatura varia nell'anno dai 18° ai 25°, nelle altitudini medie: certo che nelle alte montagne il termometro scende ben più basso. Il sole è cocente, chè per quanto elevati non dimentica d'esser sole tropicale e piomba i suoi raggi verticali, ma l'aria rarefatta e spesso mossa dovuta all'altitudine e alla natura montagnosa, fa che raramente s'abbia a soffrire del più terribile tormento dei climi caldi, l'afa. È però facile pigliarsi un colpo di sole.
In aprile cominciano i primi annunci dell'avvicinarsi dell'autunno, o epoca delle piogge, che gli Arabi chiamano karif. La notte e la mattina il cielo è serenissimo, ma verso le due o le tre i venti di nord-ovest lo coprono di nubi spintevi dalla costa: qualche volta fanno una semplice visita poi scompaiono, spesso invece danno origine a lampi e tuoni, poi ad acquazzoni torrenziali, dopo i quali torna il più splendido sole. Dura così una quindicina di giorni, per poi rimettersi al bello fino alla metà di giugno, ed a quest'epoca comincia la vera stagione delle piogge che si protrae per quattro mesi, piovendo dapprincipio due o tre volte per settimana, durante qualche ora, poi aumentando fino a continuare giorno e notte nel mese centrale, poi decrescendo nella stessa ragione.
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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano 1881
pagine 284 |
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