Abbiamo frequenti emozioni di notizie, che fu visto a poca distanza il nostro corriere, che gente venuta dal campo reale ve lo vide e le disse sarebbe partito qualche giorno dopo, che il re venga a svernare in Adua e che pensi di riceverci qui; tutta una massa di fiabe che al momento ci danno qualche speranza, ma poi ci lasciano subito ricadere nell'avvilimento.
L'Abissinia poi è il paese delle fiabe, e dove non si può mai sapere nulla di vero. Credo assolutamente che la verità vi sia ignota o proibita. Qualunque cosa domandate al primo che vi capita fra piedi, mai questi vi risponderà: non so o dubito, ma sempre con tutta fermezza, e quello che non sa, inventa.
La mancanza di interesse a quanto si passa nella vita e l'ignoranza di qualunque strumento od osservazione che possa dar idea di misura e di tempo, fanno poi che i giudizii sono differentissimi e impossibile vi riesce avere informazioni, non precise, ma tali almeno da raccapezzarne qualche cosa. Domandate, per esempio, la distanza di un villaggio dove volete andare; chi ve la dirà di poche ore, chi di parecchie giornate, e tutta gente che ha percorso quel cammino o che abita quei dintorni. Ne abbiamo fatta esperienza nel nostro viaggio, che non una sola volta ci è riuscito di farci un giusto criterio di quello che si doveva fare l'indomani, o della durata di un dato tragitto.
CAPITOLO IX.
Nuovamente in carovana. - Passaggio del Taccazé. - Folta vegetazione. - L'ipopotamo. - L'Amara. - Incontro del Cighiè. - Strana struttura del terreno.
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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano 1881
pagine 284 |
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Adua Abissinia Taccazé Amara Cighiè
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