- La salita di Wogara. - I principali corsi d'acqua d'Abissinia. - I talleri. - Gondar e lago Tzana visti da lontano. - Arrivo al campo reale. - Primo ricevimento del re.
Quando le prime gocce di pazienza cominciavano a traboccare dal calice, il giorno di rimetterci in carovana venne finalmente e fu deciso per lunedì 28 aprile. Il nostro Tagliabue è un po' meglio, ma non potrebbe affrontare gli strapazzi di un lungo viaggio, per cui lo affidiamo ad un negoziante amico di Naretti che fra qualche giorno parte per Massaua.
Fin dal mattino facciamo trasportare il nostro bagaglio sulla piazza del mercato, e caricate le mule, le mandiamo ad aspettarci la sera ad Axum.
Fu un momento ben triste quello di salutare il povero Tagliabue che lasciavamo solo e in malferma salute, e ben triste dev'essere stato quel momento anche per lui. Speriamo che Dio lo assista nel viaggio, e possiamo al ritorno ritrovarlo completamente rifatto.
Al tramonto arriviamo noi pure in Axum, dove troviamo le tende piantate e il resto della carovana. Due giovani svedesi, della missione protestante, che da più di un anno stanno attendendo in Adua il permesso del re di presentarglisi, approfittano della nostra occasione e seguono le nostre orme, mantenendosi però completamente indipendenti.
Ghedano Mariam ci fece sapere che diede ordini perchè nei villaggi ci diano pane, tecc, carne e tutto quanto l'occorrente, ma cominciando da qui ci dicono che Axum è territorio sacro e riservato al potere ecclesiastico, non al civile, che quindi non hanno nessun obbligo verso di noi, e ci rifiutano persino un po' di legna per cuocere il pane dei servi che dovettero così rinunciare al loro pasto.
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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano 1881
pagine 284 |
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