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      A volte attraversiamo ridenti pascoli, a volte folta vegetazione con acacie, ulivi, euforbie, gelsomini, grossi cespugli di rose dal fiore semplice e bianco. Più avanziamo, meglio si distende sotto noi il lago che appare assai vasto e sparso di isole. Ci fermiamo per la notte a Ambaciarà, meschino villaggio di poche capanne, e continuiamo il sabato, presso a poco collo stesso paesaggio che va però assumendo carattere più alpestre, per circa quattro ore, per fermarci ad Amba-Mariam, a 2920 metri, nel centro di un vasto altipiano tutto coltivato ed assai fertile, e sparso di molte abitazioni che sono tutte capanne come quelle del Tigré, ma forse più meschine, chè difettano maggiormente quelle col muro circolare, e quasi tutte hanno per parete una semplice siepe di rami secchi, tutt'al più impastati con fango. Nei cortili si vede qualche musa ensete; e sparso nei campi un grosso albero dal portamento elegante e dal legno purissimo, detto querc, il cusso che nelle masse ricorda il nostro castano, ma ha un verde più chiaro, il tronco rossastro, e porta grossi grappoli dai quali si fa il decotto usato contro il tenia.
      La domenica 18 attraversiamo in direzione sud-est il vasto bacino che ci sta davanti, poi principiamo una discesa entro un vallone orrido e pittoresco; è profondo, massi conici di nuda roccia sporgono qua e là, le pareti dei monti sono alternate da strati a lieve pendìo su cui alligna vegetazione, e strati verticali di prismi basaltici. Noi corriamo sul pendìo di uno di questi monti, la vegetazione è abbastanza fitta senza essere grandiosa; frequenti piccole sorgenti di acqua, sempre circondate da belle palme e muse.


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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano
1881 pagine 284

   





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