Porteranno forse le sue considerazioni a conclusioni opposte alle mie, e allora al frutto della sua esperienza e de' suoi studii, non oserò certo opporre queste semplici osservazioni che impallidiranno dinnanzi alla sua autorità.
Proseguiamo intanto per la nostra via, chè ben ansiosi siamo noi di raggiungere la costa, e non meno desideroso sarà il lettore di ultimare queste pagine.
In direzione nord-est, correndo nel fondo di larghe vallate o sulla costa di alture, percorriamo un cammino continuamente tortuoso per evitare monti che a picco isolatamente si elevano dal suolo. Dopo sei ore raggiungiamo Ghedano Mariam e mettiamo l'accampamento vicino al suo, presso il villaggio di Magara Tamri, a 2100 metri d'elevazione. Il terreno è verdeggiante e sparso di acacie, euforbie e cespugli.
Il giorno 15 lasciamo la via diretta di Gura per piegare più ad est e avvicinarci al campo di ras Alula. Ci portiamo su un vasto altipiano che attraversiamo in direzione quasi nord, poi scendiamo in un profondo burrone che da questo lato lo limita, per risalire dal versante opposto e proseguire di altura in altura, finchè mettiamo il campo con Ghedano Mariam, in compagnia del quale abbiamo fatto cammino. Altezza 2050 metri.
Attraversiamo il giorno dopo un vastissimo vallone per poi sorpassare, se così può esprimersi, una distesa di alture verdeggianti, ma spopolate, e fermarci presso un torrente che scorre a 1680 metri. Da questa via passò or fa qualche giorno ras Alula col suo corpo d'esercito, e passando riscuote imposte, infligge pagamenti di multe per mancanze commesse e pretende il mantenimento per tutto il suo seguito, senza contare che tutti i soldati poi entrano nelle case e si impossessano di quanto trovano, spadroneggiando da veri briganti.
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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano 1881
pagine 284 |
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