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Da qui, seguendo una strada tracciata dagli Egiziani per portarvi i cannoni, ma che è tutta lasciata andare in rovina, discendiamo fino al villaggio di Kaiakor, a 1880 metri, che troviamo quasi spopolato, perchè gli abitanti saputo dell'avvicinarsi del corpo di ras Alula, si sono quasi tutti rifugiati nelle montagne.
Il 21 proseguiamo nella pittoresca vallata che sbocca in un vasto altipiano ondulato, attraversato il quale troviamo una gran discesa che ci porta nel fondo della valle presso dei depositi d'acqua, e qui ci fermiamo per riposo nostro e delle bestie, all'ombra d'un gruppo di giganteschi ficus. Circa le due ci rimettiamo in strada e dopo un paio d'ore, mentre si cammina nel letto del torrente, vediamo venirci incontro un arabo a mula, seguito da un buricco e da un servo.
Lo crediamo un impiegato di dogana, un ufficiale egiziano che viene ad ispezionare, ma mentre facciamo queste supposizioni ci troviamo dinnanzi il nostro bravo Tagliabue, completamente ristabilito, ingrassato, e sotto mentite spoglie. Da Adua si era spedito un corriere a Massaua, annunciando il nostro arrivo e pregandolo venirci incontro con qualche provvigione, e lascio immaginare con quanta gioia lo riabbracciammo tutti quanti. Si discende sempre lungo il torrente, spesso nel suo letto, qualche volta attraverso piccole alture, attorno alle quali le acque fanno le loro evoluzioni. Verso il tramonto ci fermiamo in un largo spazio detto Derassò, ai piedi della salita del monte Bamba. Tagliabue ci ha portato pane, vino, sardine, maccheroni, noi ammazziamo un bue che facevamo seguire per provvista, e così in poco tempo si prepara una cena come da qualche mese non avevamo più avuta.
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Abissinia
Giornale di un viaggio
di Giuseppe Vigoni
Editore Hoepli Milano 1881
pagine 284 |
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