Due capitoli di detta opera stampati veggonsi e colletti sono nell'ottavo tomo dell'Opuscoli siciliani, che vidde la luce in detto anno 1764, dal f. 3 sino all'88; il terzo capitolo della medesima opera, che appartiene al Gran Siniscalco, si trova al f. 167 e finisce al 240 del decimo tomo de' detti Opuscoli siciliani, stampati pel Bentivegna nel 1769.
Di questo marchese D. Francesco Emanuele e Gaetani ne appare una memoria lapidaria in una fonte publica del suo luogo magno di Cutò esistente nella campagna di Partinico, e l'iscrizione della detta lapide, che fu composta dal medesimo marchese, così fa leggere:
Sat facunda oleis, sat pomis terra refertatotaque frondosis vitibus arva virent
omnia quam belle! deerat si rivus aquarumirriguis decorat fontibus Emmanuel.
Anno Domini 1764.
Il cennato podere di Cutò, unitamente colli territorij di Partinico aggregati ad esso ed all'Albaciara, antica possessione di Casa Emmanuele, nominati di Garofalo, della Magna e Ramotta, furono acquistati da questo marchese Francesco Maria Emanuele e Gaetani, cioè il luogo di Cutò nel 1753, l'altro di Garofalo nel 1747, quello della Magna nel 1748 e della Ramotta o sia Bracco Soprano nel 1751, così costando da i libri di casa e dall'assenti de' detti luoghi e territorij, alli quali si rimette il leggitore, e con particolarità poi dall'infrascritti versi latini, composizione che sono dell'istesso surriferito marchese del 1775:
Tertius Emmanuel Franciscus marchio quartusMagnam quaesivit Garofalumque quoque
quibus adjunxit Cutodis feuda, Ramottae,
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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
pagine 144 |
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