Del 1797, 22, giorno di S. Giuseppe, 15a Ind., restando a me, Villabianca, poco tempo di vita per ragion naturale, mentre sto correndo gli anni 77 di mia età compiti, stimai fare testamento, e testamento nuncupativo con fidecommisso in esso primogeniale, agli atti di not. Francesco Paolo Tesauro di Palermo, quale poi convennemi revocare e stenderne altro novello, agosto 1798, appo le pubbliche tavole di detto not. Tesauro. E notisi che il detto testamento revocato si trova inserito nel tomo 37 de' miei Opuscoli palermitani, n. 6.
L'anno 1798, non ostante che io, Villabianca, mi sentissi molto benemerito di questa mia nobile Patria, Palermo, pur tuttavia ambizioso restando di accrescermene le benemerenze, passai a far donazione irrevocabile di tutti i miei parti letterarij e libri scientifici alla Biblioteca Senatoria di Palermo, consistenti in 245 pezzi di libri, appo gli atti di not. Francesco Paolo Tesauro di Palermo, a 24 settembre 1798.
II
ORAZIONE FUNEBRE PREVENTIVA ALLA MORTE,
CHE SI HA FATTO EGLI STESSO PER LA SUA PERSONARESTANDO ANCOR TRA I VIVENTI, IL VILLABIANCA,
E CH'EGLI INSIEME FA DIFESA A SE STESSOPER LA NOVITÀ DEL FARE DI DETTA ORAZIONE,
DICITURA TUTTA QUANTA DELLA SUA PENNA
DIFESA DELL'AUTORE APPO CHI LEGGE
L'autore della funebre orazione che dee dirsi in morte del conte Francesco Maria Emanuele, marchese di Villabianca, è l'istesso conte marchese d'Emanuele, cioè che io Villabianca medesimo in essa, or qui scrivente sotto il nome anagrammatico di Arfeste Eummel, preventivamente fo a me difonto, e alle celesti non mai comprese maggioni trapassato dicomi.
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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
pagine 144 |
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