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      Per la grandezza cumulatamente, quindi, di sì fatte doti di virtù e natali, che a sè, insiem congiunti, gloriosamente ritrasse, ci si fa avanti agli occhi nostri la gran comparsa, oggi, e funzione di lutto, sebbene assai inferiore al suo gran merito, in questo regio gusmano tempio, nel quale, in mezzo dell'echeggiare di ogni intorno la voce flebile di ognun di voi nell'applaudire al sacro promesso detto del laudemus viros gloriosos et parentes nostros in generatione sua, mi dò la pompa d'esserne uno de' costituenti la loda colla penna e colla lingua, quantunque d'afflitto misero oratore: Carmine et lacrimis parentare extremum officium est.
      La di cui estinta or fredda salma che voi toccate, in riguardo del punto della dignità de' natali, salma nobile che jeri notte esalò lo spirito, sublimata restasi su la più alta vetta del presente di morte anfiteatro eccelso, di cipressi ricolmo messi in argento, con stemmi, emblemi ed epitafij, e di fiaccole insieme funeste ricco e lumeggiante a giorno. Serve ella di scabello alla fiera Parca, che su d'essa trionfante posasi, e, di quella salma tenendo in grembo il gonfio fardello, delle di lei virtuose gloriose doti ce le espone superba per marche de' suoi trofei.
      Or per sì fatto personaggio appunto la vaga mostra di questa basilica trasfigurata vedesi nel suo splendore e, fatta pallida in pietoso aspetto, non più di gioia, ma di tristezza alla mente ci manda idee. Li ricchi panni e intersiati di colori argentei, gaij e vermigli, che per l'avanti già la vestivano, ora li veggo cambiati in bruni e di doglie e di gramaglie di paro le mura ingombre.


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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
pagine 144

   





Carmine Parca