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      Per tutti i giorni della settimana lo vedeva il popolo nella visita delle quaranta ore circolari della città, nelle quali l'eucaristico divin Signore assiso restando in trono di grazie scoperto a tutti, da lui sperava certo il perdono delle sue debbolezze e traviamenti di umanità. Fatti i negozij temporali, tornato in casa, solea ascoltare per altra volta dal cappellano domestico l'istessa divina laude della santa Messa nell'interno oratorio delle sue stanze, glorificando in esso la SS. Triade con trenta Gloria Patri e la Vergine Madre unitamente onorando colla preziosa corona del Rosario. Oltre ciò, può dirsi che, per la devozione stessa di Maria Santissima, che a un cristiano è necessaria per la sua eterna sicurezza, non lasciava di portarsi ogni sabato della settimana in S. Francesco li chiovara, per adorarla particolarmente nella cappella senatoria, in cui essa diva va a venerarsi sotto il titolo della Immacolata sua Concezione, portando anche in questo giorno il cilicio su le nude sue carni per farsi credito in qualche maniera de' rigorosi discorsi che una volta dovea prestare all'eterno suo Giudicante.
      Colla lezione poi finalmente retorica, che ogni giorno si facea ricorrere da un suo manuense, buon cristiano di vita di santi e di varia insieme onesta erudizione, così occupava le ultime ore del giorno, a cui dava termine collocazione mentale e coll'esame di sua coscienza. Sotto quali atti prendea riposo nel suo piccolo commodo per dormir nel Signore, come sperava un giorno ciò effettuare, dando alla natura l'ultimo addio e 'l respiro estremo della sua corporale soluzione.


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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
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