Non dico poi del numero delle opere inedite e dotti commentarij da esso lui dati a buon termine vergati a penna in varie materie di sublimi scienze, come filosofiche, di antiquaria, dipplomatica ecc., mentre non è credibile averne lasciate fino alle duecento in numero, uscite tutte dalla sua unica instancabil mano: cosa questa che dà ragione di strasecolare e recar stupore a taluni e a moltissimi d'inarcar le ciglia, in considerare che la vita di un uomo, cioè della di lui sola persona, a produrle compite e colme appieno di buoni voti si sia fatta bastevole.
E, in verità, è così di esse opere sorprendente il numero, che per darne avviso e ragguaglio al pubblico, col breve saggio delle imprese ed assunti che in quelle accolgonsi, bisognò farne correre per via de' torchi sul 1791, e nel 1794 in seconda edizione, un volumoso largo catalogo, facendosi propria a tutto dritto la lode che diè Valerio Massimo a Crisippo, greco filosofo, scrivendo: Cuius studium in tradendis ingenii sui monumentis tantum operae laborisque substituit ut adeo quae scripsit penitus cognoscenda longa vita sit opus.
Quae mens sufficeret, tantis quae pectora curis, sarà bene dire con Claudiano:
Quae mens sufficeret, tantis quae tempora libris.
Dignus cui nomen superas evadere ad auraset Patriae lumen merito queratur in illo.
Stampa, questa, appunto, di ruolo di libri toccata di sopra che a lui partorì l'effetto di divenir poi la sua casa un luogo di vivo liceo, con frequenza di letterati e virtuosi, che nel consultare di qua e di là quei libri pe' loro studij il di lui talento ne ammiravano e ne veneravano il personale.
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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
pagine 144 |
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Valerio Massimo Crisippo Cuius Claudiano Patriae
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