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      La sua fama lasciata in Dio, la sua virtù al mondo, i feudi acquistati alla famiglia: la piena osanna della voce del popolo più del mio dire su tali officij vi fan giurare. Giustamente quindi e meritamente a voi torno a esporre, quanti or qui siete di mia udienza, magnati nobili e onesti cittadini, che con tanto mio onore vi degnaste fin'ora e compiacete ascoltarmi, tenere benissimo raggion di piangere la perdita che avete fatto di un sì tanto benefacente cittadino. Consolatevi però al tempo istesso nel dirvi che per voi e con voi presente in tutti i tempi vegnenti rimane egli e scuotesi, portando essi voi li sguardi nelle private pittate sue immagini, che non son poche in casa appo i suoi congionti, nelle marche de' marmi pubblici, nelle medaglie di sua persona e ne' rami de' torchij.
      Vive chiaro e immortal ne' scritti sui e molto più vi lenisce alfine il pianto la trionfante pompa del mausoleo che qui a voi per pochi passi si fa d'avanti in questa istessa gusmana real basilica, unita all'altra della prima moneta che vi si offre a mano, fusa in Palermo sul 1754 in argento e rame in di lui onor singolare e in prezioso monumento del suo gran nome, col busto di esso all'esergo e 'l motto al rovescio del Non habuit virtus pignus amabilius. Motto questo poi finalmente che chiaramente già prima da me intuonasi nel primo capo della presente laude per motto principe dell'argomento, ora io ripeto pe 'l punto postremo dell'orazione, alla quale, non senza lagrime più io di voi, scandagliando il fondo del merito del mio difonto, perchè quasi sempre statovi a lato in spiritual parentela, e contro mia voglia, devo dar termine.


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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
pagine 144

   





Dio Palermo