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      Ho stimato quindi da saggio produrre questo mio estremo fatale voto, dettato interamente e a bella posta di mia composizione, senza avervi fatto mettere mano a chicchesia de' scribi e tabellioni, l'opera de' quali ordinariamente suol darsi infetta di note di errori, di anfibologie e di equivoci, che sono invero di gran pericolo appo gli eredi. E di fatti questo testamento, comecchè parto tutto formato dalla mia penna, l'ho firmato tutto per la maggior sua validità di mia propria mano e carattere tanto in calce che di pagina in pagina, della quale s'è fatta copia dell'originali, e renderlo publico fin da oggi innanti nelle tavole di not. Francesco Paolo Tesauro di questa città di Palermo.
      E vi è di più, che ho procurato rendere publico lo stesso mio testamento con incardinarlo al tomo 37 de' miei Opuscoli letterarij manoscritti palermitani, che per sè terrà un giorno la nostra Biblioteca senatoria, alla quale, come sotto vedremo, ho fatto donazione delle mie dette opere.
      Testando così io, intanto, Francesco Maria Emanuele.
      Lasciar sento primieramente e donar la mia anima, ch'è più nobile del corpo, a quel Sommo Fattore che l'ha creato e redento col suo preziosissimo sangue, supplicandolo colla somma riverenza ed umiltà che possa avere di lei misericordia, dicendo con Cristo: In manus tuas commendo spiritum meum, degnandosi di non riguardare la moltitudine e gravezza de' miei peccati, ma bensì l'amore portato agli uomini, fra i quali ho luogo io misero, che lo fece scendere dal cielo in terra per redimerci, liberandoci dagli artigli di Satana.


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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
pagine 144

   





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