Con queste opere si son creduti sì fatti capi uomini di recare abbastanza coronazione per punto di nobiltà ai posteri, e si son lusingati finalmente con queste pompe asciugare in qualche maniera i sudori della lor fronte e rendere contenta in parte la troppo faticata mano che quelle scrisse. Alla povera umanità e a quella per altro dotata di buona intenzione dee permettersi qualche sorte di sfogo e di sodisfazione nel vaghegiar se stessa e compiacersi delle sue proprie in virtù qualità personali.
Sulla guida, io, quindi, Villabianca, di così valenti degni scribenti migliori di me regolando i miei pratticati fatti sulle addotte cure, sento di non aver fatto male e non tanto facile restar trafitto coll'imitarli dalle punture degli Aristarchi ed emoli col velenoso lor dente critico.
CAPO DEL TESTAMENTO
E perchè il capo ed origine d'ogni testamento è l'instituzione dell'erede universale, intanto io, sudetto testatore di Villabianca, in e sopra tutti i miei beni mobili, stabili, urbani e rusticani, allodiali e burgensatici, rendite, frutti, introiti e proventi, nomi di debitori, azioni, pretenzioni, successioni, cause, domande, legati ed altri universi e singoli beni che a me si devono per ogni dritto e nome, e sopratutto su quei molti beni che mi furono lasciati e donati, scevri affatto di legami di fidecommesso e con titolo della mia larga libertà, componenti oggi il più grosso e pieno delle mie libere sostanze, dall'olim eccellentissimi signori miei genitori Benedetto Emanuele Vanni e di Bologna Termine Suarez, marchese di Villabianca, signore del castello di Mazzara, patrizio antico palermitano, capitano una volta giustiziere di Palermo, e Cassandra marchesa Gaetani, nata dama dall'illustre famiglia Gaetani e delle magnatizie insieme prosapie degli Agliati, Lucchesi e Palagonia-Camastra, in virtù de' loro testamenti fatti dai miei medesimi, sì per diritti di legitime dovutigli sopra gli aviti lor cespiti, redditi e fondi o per altro qualsivoglia dritto di retagio a lor spettante, e sopra tutto finalmente l'integro ed indiscriminato mio patrimonio di libera mia pertinenza, e questa eziandio che fosse vincolata, perchè sopra la quale mi si devono ragionare le detrazioni delle legitime e tutt'altro che voglion le leggi, per questo articolo, omnia includendo et nihil excludendo, instituisco, faccio, creo e di mia propria bocca e volontà ho nominato e nomino in mio erede universale il conte D. Benedetto Emanuele e Vanni, mio dilettissimo figlio, nato e procreato da me sudetto testatore e dalla vivente Zenobia Emanuele e Vanni Zappino, nata dama di casa Vanni e del ramo principe di essa famiglia, come furono li marchesi di Roccabianca e fedecommissarij legati del famoso nobilissimo legato Vanni, mia dilettissima moglie, salvi però i legati e disposizioni infrascritti, che voglio osservati di uno in uno ad unquam senza la minima alterazione, giusta la forma e maniera che qui seguendo mi dò a prescrivere.
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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
pagine 144 |
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