Ed ecco da ciò provenir la disgrazia che va a deplorarsi nelle famiglie di regolar retaggio, che, divenute perciò assai miserabili, condannate alla fine veggonsi pella bisogna di vivere a chinar il collo sotto il duro giogo di servitù ed obedire a taluni che per gradi di nascita e di talento personale se ne possono appellar signore.
A vista di che, cumulando io seriamente sull'articolo di questo fare tutti quanti questi riflessi nella filza de' miei pensieri, sembrami bene d'aver pensato molto da saggio su tale capo, cioè d'instituire primogenitura nel retaggio de' miei liberi, come cosa la più giovevole e decorosa fedecommessata allo spirito delle leggi, aggiungendole alle avite primogeniture di mia famiglia, onde da lei si procacciasse il maggior lustro che le conviene, tenendo ella luogo non ultimo tra le famiglie patrizie nobili palermitane.
EREDE PRIMOGENITO
Circa poi al punto da me sopra stato disposto di erede di promogenij, passando io al secondo capo di questa digressione da me dettata in assonto nella persona di mio figlio, conte Benedetto Emanuele, commendato ed instituto erede nell'avanti dire, l'ho fatto, io dico, con troppa ragione e con più che matura riflessione, addotto dalla forza di dovere e rispettoso ufficio che mi astrinse a ciò fare, considerandone il sangue e 'l merito. I di lui natali lo costituiscono unigenito maschio di mia famiglia, e perciò a lui spettare de jure la primogenitura de' suoi antichi. È molto grande poi il merito suo personale, che l'ha fatto costare nella virtuosa carriera da lui tenuta nel regime della sua casa in rapporto alla moglie e figli e poi sopratutto alla mia persona di padre, sottomettendo ciecamente sua volontà alla mia, come esemplare cultore de' precetti di Dio.
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Autoapologia
La mia vita le mie virtù le mie opere
di Francesco Maria Emanuele e Gaetani (marchese di Villabianca)
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Benedetto Emanuele Dio
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