E navicando per diversi mari, ora innanzi, e ora adietro, o a traverso, come gente ignoranti del paese d'Italia, né grandi maestri né pedoti di mare non aveano co·lloro che gli guidasse, anzi navicavano quasi come la fortuna e' venti del mare gli menava, sì arrivaro nell'isola di Cicilia, che' poeti chiamano Trinacia, e dove è oggi la città di Trapali iscesono in terra; nel quale luogo Anchises suo padre per molta fatica e vecchiezza passò di questa vita, e nel detto luogo fu soppellito a·lloro maniera con grande solennità. E dopo il grande corrotto fatto per Enea del caro padre, di là si partirono per arrivare in Italia: e per grande fortuna di mare si dipartiro la detta conserva delle navi, e l'una tenne una via, e l'altra un'altra. E l'una delle dette navi con tutta la gente profondò in mare, l'altre arrivaro a li liti d'Africa, non sappiendo l'una dell'altra, là dove si facea la nobile città di Cartagine per la possente e bella reina Dido venuta là di Sidonia, che oggi si chiama Suri; la quale il detto Enea, e Ascanio suo figliuolo, e tutta sua gente delle XXI navi che a quello porto si ritrovaro la detta reina acolse con grande onore, e maggiormente perché la detta reina di grande amore fu presa di Enea incontanente che 'l vide, per modo che per lei vi dimorò Enea più tempo in tanto diletto, che non si ricordava del comandamento degli Dei che dovesse andare in Italia; e per sogno, overo visione, per gli detti Iddei gli fu comandato che più non dovesse dimorare in Africa.
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