Ma quale che si fosse, come uscì dello inferno, si partì; e intrato in nave, seguendo le piagge e la foce del fiume del Tevero detto Albola, entrò e arrivò, e disceso in terra, per agurio e per segni conobbe ch'era arrivato nel paese d'Italia, che dalli Iddii gli era promesso; e con grande festa e allegrezza fecero fine a le loro fatiche del navicare, e cominciaro a fare loro abitacoli e fortezze di fossi e di legname de le loro navi. E quello luogo fu poi la città d'Ostia; e quella fortezza feciono per tema de' paesani, i quali per paura di loro, sì come gente straniera e da·lloro costumi salvaggia, e per nimici gli trattavano, e più battaglie ebbono co' Troiani per cacciargli del paese, de le quali i Troiani di tutte furono vincitori.
XXIII
Come il re Latino signoreggiava Italia, e come Enea ebbe la figliuola per moglie, e tutto il suo regno.
Signoreggiava in quello paese il regno (ond'era principale la città di Laurenzia che era presso dove è ora la città di Terracina, e ancora appare disfatta) il re Latino, il quale fu de' discendenti de·re Saturno che venne di Creti, quando fu cacciato da Iove suo figliuolo, come dinanzi facemo menzione. E quello Saturno arrivò nel paese di Roma che allora signoreggiava Giano, uno de' discendenti di Noè; ma la gente era allora molto grossa, e viveano, quasi come bestie, di frutta e di ghiande, e abitando in caverne. Quello Saturno, savio di scrittura e di costumi, per suo senno e consiglio adirizzò que' popoli a vivere come gente umana, e fecegli lavorare terre e piantare vigne, e edificare case, e terre e città murare, e de la città di Sutri, detta Saturna, fu il primo edificatore, e per lui così ebbe nome; e fu in quella contrada per lo suo studio prima seminato grano, onde quegli del paese l'aveano per uno Idio; e Giano medesimo che n'era signore il fece compagno, e li diede parte nel regno.
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