Vulturnusque celer, notturneque conditor aureSarnus, et umbrosae Liris per regna marisque.
E così dimoraro i Fiorentini mentre che' Romani ebbono stato e signoria. Bene si truova per alcuno scritto che uno Uberto Cesare, sopranomato per Iulio Cesare, che fu figliuolo di Catellina, rimaso in Fiesole picciolo garzone dopo la sua morte, egli poi per Iulio Cesare fue fatto grande cittadino di Firenze, e avendo molti figliuoli, egli e poi la sua schiatta furono signori della terra gran tempo, e di loro discendenti furono grandi signori e grandi schiatte in Firenze; e che gli Uberti fossoro di quella progenie si dice. Questo non troviamo per autentica cronica che per noi si pruovi.
V
Come in Firenze fu fatto il tempio di Marti, il quale oggi si chiama il Duomo di Santo Giovanni.
Dapoi che Cesere, e Pompeo, e Macrino, e Albino, e Marzio prencipi de' Romani edificatori della nuova città di Firenze si tornarono a Roma, compiuti i loro lavori, la città cominciò a crescere e moltiplicare di Romani e di Fiesolani insieme, che rimasono a l'abitazione di quella; e in poco tempo si fece buona città secondo il tempo d'allora, che gl'imperadori e 'l senato di Roma l'avanzavano a·lloro podere, quasi come un'altra piccola Roma. I cittadini di quella, essendo in buono stato, ordinaro di fare nella detta cittade uno tempio maraviglioso all'onore dello Iddio Marte, per la vittoria che' Romani avieno avuta della città di Fiesole, e mandaro al senato di Roma che mandasse loro gli migliori e più sottili maestri che fossono in Roma, e così fu fatto.
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